La sistemazione degli
oggetti in una fotografia è una questione piuttosto personale, ma ci
sono molti 'sì' e molti 'no' che vi aiuteranno ad evitare gli errori più
ovvi. Quando il nostro occhio osserva un'immagine, invia segnali al
cervello che li analizza secondo schemi ben precisi ed elabora una
interpretazione finale, quella cioè che ci fa capire la fotografia o il
disegno o il dipinto, quella infine che in base ad analisi del tutto
soggettive ci fa dire che un'immagine è bella o no.
Una lunga serie di
studi ha portato ad elaborare alcune teorie di massima che regolano i
meccanismi di tale interpretazione. Questo non significa che, una volta
conosciuti tali schemi, le nostre foto saranno perfette ma solamente che
sarà più agevole leggere anche inconsciamente le immagini. Più facile
insomma apprezzarle.
Si parte dalla
considerazione che la fotocamera, a differenza dell'occhio umano,
registra tutto quello che sta davanti senza eccezioni. Ed è proprio
questa la causa di tante delusioni che hanno specialmente i fotografi
alle prime armi: quel qualcosa che al momento dello scatto era sfuggito
adesso nell'immagine appare come per incanto a disturbare tutto lo
scenario.
L'elemento di disturbo
che il nostro cervello, secondo uno schema predeterminato sembrava aver
cancellato ai nostri occhi la macchina fotografica lo ha fedelmente e
impietosamente registrato. Regola prima dunque è quella di soffermarsi
prima dello scatto ad esaminare sia il soggetto principale che quelli
secondari, cercando di scoprire che cosa è indispensabile e che cosa è
superfluo, eliminando successivamente questi ultimi componenti.
Altro elemento
fondamentale ai fini della composizione dell'immagine è la disposizione
del soggetto o dei soggetti all'interno dei fotogramma. Anche in questo
caso non esistono regole fisse che non possano essere trasgredite, anche
se alcuni schemi sono, se ci è concesso, più 'sicuri' di altri.
Alcune fra le
migliori fotografie ignorano qualsiasi regola del disegno, ma a meno che
non abbiate un genio istintivo è meglio seguirle, le regole, almeno
fino a quando avrete sviluppato il vostro gusto personale. Dagli studi
sulla percezione sappiamo che il cervello tende a organizzare, secondo
disposizioni geometriche semplici, i vari punti di un soggetto. Per lo
più sono composizioni che rispettano il cosidetto 'principio della
massima quiete e della massima simmetria'.
I
principali schemi sono:
a)
quello che prevede immagini divise lungo la diagonale del
fotogramma in due masse in qualche modo distinte fra loro (come
nella foto dell'otto volante qui sotto). |
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b)
quello che ruota attorno a un punto principale (come nella foto
qui a fianco). |
c)
quello che prevede uno sviluppo radiante da un centro più o
meno simmetrico (come nella foto del fiordo norvegese qui a
fianco). |
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d)
quello in cui i soggetti sono disposti su piani diversi |
e)
quello in cui i soggetti sono su piani paralleli |
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e
naturalmente anche tutte le possibili somme degli schemi suddetti.
Siamo
stati troppo 'schematici' ? Allora eccovi alcuni consigli pratici:
1) Tendete sempre alla
semplicità in fotografia. Ciò significa scegliere un soggetto come
punto focale di interesse, mentre tutti gli altri dovranno servire da
sfondo.
2) Cercate di
'centrare' bene questo oggetto di interesse. Ma non nel senso che esso
deve stare al centro della fotografia, anzi. Molto meglio se il soggetto
principale è decentrato. Se ad esempio si muove in una certa direzione,
mettetelo dalla parte opposta rispetto il centro, in modo che ci sia più
sfondo davanti ad esso nel quale si possa muovere.
3) Non dividete mai la
fotografia con una linea verticale o orizzontale, passante nel centro,
come potrebbe essere un albero. L'orizzonte dovrebbe essere bene al di
sopra o bene al di sotto del centro.
4) Se una scena ha
forti linee direzionali in uno spazio ristretto, non fatele convergere
al centro o troppo vicino al bordo.
5) Cercate di ottenere
tre piani distinti nella foto, primo piano, campo medio, campo lungo.
Teneteli separati con una illuminazione laterale e mettete a fuoco
l'oggetto principale che dovrebbe preferibilmente essere sul medio.
6) Quando siete in
dubbio su una composizione, ambientatela scattando attraverso un albero,
una finestra un arco o il ramo di un albero. (Per quanto riguarda
l'esposizione lasciate fare agli automatismi o regolatela manualmente
per la parte esterna più illuminata).
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Ecco
come un soggetto assolutamente
banale può trasformarsi in una bella immagine |
Ricordate che per fare
belle fotografie non è sufficiente avere la macchina supraccessoriata e
sentirsi grandi creatori di immagini. Il perché è semplice: deve
essere il fotografo (e non può essere che lui) a comporre
l'inquadratura nel senso che abbiamo appena detto. Grazie a Dio tutti i
tentativi di creare delle macchine che inquadrassero da sole sono
miseramente falliti perchè le foto con quelle macchine vengono tutte
uguali, senza la minima fantasia e senza l'ingegno che in ogni cosa solo
l'Uomo sa mettere.
COMPOSIZIONE
2: I PUNTI DI FORZA
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