Sviluppo delle pellicole bianconero: istruzioni universali clip1.gif (1415 byte)

Ecco quello che serve per lo sviluppo delle pellicole bianconero

Ecco quello che è necessario per sviluppare le pellicole in bianco nero

Caricamento della sviluppatrice

Apertura del caricatore con la pellicola bianconero

Se tutta la pellicola è rientrata nel caricatore durante il riavvolgimento, bisogna aprire il caricatore spingendone con forza un'estremità del rocchetto centrale su un piano: tolto cosi un coperchietto (operazione a volte non facile) è possibile far uscire nuovamente la coda della pellicola dalla fessura. Quindi si rimette il coperchietto al suo posto.
Questa operazione deve essere eseguita al buio completo; alla luce, a caricatore chiuso, si può invece tagliare la coda, arrotondando gli spigoli e tagliandola tra una perforazione e l'altra.

Nel caso di pellicola in rullo 120  (6x6, 6x7, 6x9) non ci sono queste complicazioni: per raggiungerla, basta svolgere le ultime spire di carta di protezione

Taglio della coda della pellicola in BN

Ecco come caricare la pellicola nel tank per lo sviluppo del bianconero

Al buio bisogna ora inserire la pellicola nella spirale, partendo dal perno centrale nel caso di spirali di acciaio, dall'invito esterno con quelle tipo Paterson.
Nel primo caso, agganciata l'estremità della pellicola al perno, basta ruotare la spirale perché il film vada a posto automaticamente.

Nel secondo, dopo aver inserito l'estremità nell'invito, basta ruotare alternativamente avanti e indietro le due falde mobili della spirale perché il film si avvolga completamente.
Ricordate di inserire nel foro centrale il perno nero per evitare velature dovute alla luce. Si mette ora la spirale nel tank e si chiude il coperchio e si mette in posizione anche il tappo superiore. Si accende la luce.

Preparazione dello sviluppo

Preparazione sviluppo bianco nero

Se lo sviluppo è del tipo pronto per l'uso, basta portarlo a 20°C mettendo la bottiglia a bagnomaria in una bacinella. Se invece è concentrato, conviene prima procurarsi dell'acqua in quantità sufficiente a 20°C, versandovi poi successivamente la quantità di rivelatore necessaria. Si controlla poi di nuovo la temperatura ed eventualmente la si corregge a bagnomaria, oppure si tiene conto della diversa temperatura alterando poi il tempo del trattamento, secondo i grafici e le indicazioni della confezione contenente lo sviluppo.

Riempimento del tank e agitazione

Tenendo presente la necessità di versare la soluzione il più rapidamente possibile nel tank, bisogna utilizzare un recipiente a collo largo per assicurare una portata di liquido sufficiente. Si travasa quindi lo sviluppo dapprima in un cilindro graduato (che consente anche di prelevarne la quantità giusta), e da questo nel tank. Con un po' di pratica si riesce a compiere quest'ultima operazione in meno di dieci secondi nel caso di sviluppo di una sola pellicola (280-500 cc. di soluzione). I tank più moderni non presentano problemi; quelli di qualche anno fa devono essere tenuti inclinati per un riempimento più rapido. Quanto all'agitazione, è buona norma standardizzare il procedimento una volta per tutte: riempito il tank, se ne batte due o tre volte il fondo sul piano di lavoro per eliminare eventuali bolle d'aria aderenti all'emulsione; dopo 30 sec. dall'inizio, sì agita il tank per inversione per altri 30 sec. Quindi si esegue una inversione ogni mezzo minuto per tutto il tempo del trattamento.
Dieci secondi prima del termine, si comincia a svuotare il tank. Lo sviluppo si recupera se è del tipo pronto per l'uso (a meno che non sia esaurito); si getta se è stato diluito. Quindi si passa al trattamento successivo (arresto o, direttamente, fissaggio) durante il quale si procede con le stesse modalità appena viste; non interessa comunque altrettanta precisione.

Alcuni tank consentono la agitazione per rotazione della spirale; questo metodo non è molto consigliabile anche se elimina la preoccupazione che delle gocce di soluzione possano schizzare fuori. Nel caso comunque che si preferisca seguire questa strada, si ricordi che ogni inversione deve essere sostituita da 4-5 rotazioni e che queste devono essere il meno regolari possibile.

Il lavaggio

Lavaggio spirale

Al termine del fissaggio non bisogna togliere la pellicola dal tank, per evitare di danneggiarla maneggiandola diverse volte. E' altamente raccomandabile procedere invece immediatamente al lavaggio, possibilmente a circolazione forzata: il tubo proveniente dal rubinetto viene innestato sul perno centrale della spirale che convoglia l'acqua sul fondo del recipiente da cui risale attraversando e dilavando le spire della pellicola con un ricambio di acqua continuo, ottenendo così la massima efficienza.
Dopo una mezz'ora di lavaggio con acqua a 18-20°C, o un tempo superiore se la temperatura è minore, si svuota la vaschetta e la si riempie, volendo, con una soluzione emolliente che, abbassando la tensione superficiale dell'acqua, elimina il pericolo di depositi calcarei concentrati in piccole macchie durante l'essiccazione. E' sufficiente una immersione di 30 secondi -1 minuto.

L'essiccazione

A questo punto bisogna togliere la pellicola dalla spirale: basta afferrare con due dita l'estremità della pellicola, incurvarla per farla fuoriuscire dalle guide, e tirarla mentre si ruota la spirale nel verso più favorevole. Si eviti nel modo più assoluto di posare le dita sui fotogrammi, onde evitare le impronte digitali, graffiature e abrasioni che potrebbero danneggiarli. La pellicola deve essere maneggiata esclusivamente lungo i bordi e si deve fare attenzione perchè quando è bagnata si riga facilmente.
La pellicola deve quindi essere appesa in luogo privo di
polvere mediante le apposite pinzette o, in mancanza, con delle normali mollette da biancheria; perché resti ben stesa è bene attaccare una pinzetta anche all'altra estremità (adattato da Clic).

SCHEDA: COME STAMPARE IL BIANCO NERO clip-frecc.verde.gif (1037 byte)