La liberatoria (2): qualche altra precisazione

Dunque la legge è relativamente chiara, ma ci si potrà chiedere quali siano quei 'fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico'. Da un punto di vista pratico non c'è altra via che fare riferimento all'uso corrente.

Facciamo qualche esempio pratico quindi. Può ad esempio un mercato essere considerato un avvenimento pubblico? La risposta in linea di massima è SI. Un mercato è un 'fatto pubblico', un avvenimento, anche se non in senso stretto. Dunque le foto fatte in un mercato o in un raduno pubblico possono essere riprodotte senza liberatoria da parte dei soggetti, a patto che sia evidente che sono state riprese appunto in quella sede e che il soggetto non sia isolato dal contesto.

Si può mettere in mostra senza liberatoria la fotografia fatta all'amica carina della sposa, ripresa durante o dopo la cerimonia delle nozze? Dipende! SI se la foto è stata scattata durante la cerimonia pubblica, NO se si tratta di un primo piano che isola la ragazza dal contesto o se la foto è stata ripresa fuori dell'ambito della cerimonia.
Se invece si incontra una bella ragazza per la strada e si pensa di fotografarla per esporre le sue foto in una mostra o un concorso è evidente che sarà necessario chiederle di firmare la liberatoria.
Ci sono però dei casi in cui non è molto facile stabilire se sia o meno necessaria l'autorizzazione alla pubblicazione. Continuiamo con l'esempio della ragazza di cui sopra. Se, sempre per fare un esempio, la incontriamo mischiata ad un gruppo di turisti in visita, poniamo, al Colosseo?

Le domande da porsi sono sempre le stesse: 1- è un luogo pubblico? SI; 2- il soggetto è ripreso insieme ad altri e non isolato in un primo piano? SI. Allora, a nostro parere, si potrebbe fare a meno della liberatoria.
Attenzione però perchè esistono altre 'scuole di pensiero', che sostengono che non occorre la liberatoria solo nel caso in cui il volto della persona ritratta nel luogo pubblico non è riconoscibile. A noi francamente questa sembra un'interpretazione troppo restrittiva della legge, che ci sembra peraltro non confermata dalle sentenze in materia.

Per stare più tranquilli, però, nei casi dubbi,  vi consigliamo di farvi firmare comunque una liberatoria. In genere è più facile di quanto si possa credere. Una buona idea è di dire chiaramente al soggetto a quale uso sono destinate le fotografie, promettendo di regalare, in cambio della liberatoria, uno o due ingrandimenti delle immagini migliori (e mantenendo poi la promessa!). Gli atteggiamenti da parte del soggetto in genere sono di due tipi: un netto rifiuto, nel quale caso vi consigliamo vivamente di lasciar perdere o una (a volte perfino divertita) accettazione.